works and skill

Buongiorno mondo ti presento “Breaking Berlin”. Ho il piacere di presentarvi ufficialmente un nuovo progetto, in veste di compositore e produttore. Le forti influenze jazz-fusion e Rock progressive sono le linee guida di questo nuovo lavoro, senza dimenticare la sperimentazione che amo tanto. Scritto e prodotto da me è una piccola nota in un mare di suoni, mosso come sempre dalla necessità di trovare nuovi percorsi e nuovi stimoli. Enjoy.

Mariano Zak Crispino solo and studio works.

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I luoghi del quotidiano

Sottotitolo : Per uno studio comparato della Musica

I luoghi

I menhir appaiono per la prima volta in età neolitica e costituiscono gli oggetti più semplici e più densi di significati di tutta l’età della pietra. Il loro innalzamento rappresenta la prima azione umana di trasformazione fisica del paesaggio: una grande pietra distesa orizzontalmente sul suolo è ancora soltanto una semplice pietra senza connotazioni simboliche, ma la sua rotazione di novanta gradi e il suo conficca mento nella terra trasformano la pietra in una nuova presenza che ferma il tempo e lo spazio: istituisce un tempo zero che si prolunga nell’eternità e un nuovo sistema di relazioni con gli elementi del   paesaggio circostante (F.Careri, 2006, 28)

microonde copySempre più il nostro quotidiano è assorbito dai suoni emessi dai nostri elettrodomestici,  ognuno di essi ci riporta a un gesto a un’abitudine. Il microonde informa con un “campanellino” che il cibo è pronto da servire. La nostra suoneria personalizzata ci ricorda che abbiamo anche contatti con il mondo esterno, una vita sociale . Di volta in volta queste frequenze, onde sonore che chiamiamo suonerie, emettono “musica” , non nel senso “tout court” di canzone. Tendono a rimanere impresse nelle nostre memorie, richiamando immagini “simboliche”, i normali gesti della nostra quotidianità: rispondere a una chiamata al cellulare oppure servire un pasto preriscaldato.

In questo habitat sonoro si distribuiscono molteplici sorgenti audio, ogni apparecchio tecnologico tende a produrne. Offre la possibilità di emettere  “Muzak”: il termine fa riferimento a tutto il campionario di suoni che amiamo definire gingle.  Lungi dal pensare che un telefono cellulare, un forno elettrico, possa essere comparato a uno strumento musicale vero e proprio, ma la capacità di assorbirne i significati simbolici ha reso questo confine una sorte di sterile discussione sulla natura più pura del concetto di “Musica”:  colta e popolare, rock e jazz, insomma una lunga lista di  sostantivi  che fanno gola più ad un archivista che a un cultore e appassionato di musica.

All’ambiente casalingo, fatto di mura domestiche e conti da pagare, fanno da cornice la città, le istituzioni, il mondo con il quale l’uomo contemporaneo è chiamato a confrontarsi tutti i giorni. Con la perdita progressiva del significato di comunità locale, la città offre percorsi inediti e terreno fertile per la sperimentazione. Oggi assistiamo a un ritorno alle radici attratti dall’opportunità di riscoprire  una dimensione meno “asfissiante” della quotidianità.  Questo tipo di comportamento in psicologia clinica prende il termine di Reazione Difensiva  (DR),  stanchi dei tanti messaggi, da questo assedio di informazioni, cerchiamo luoghi più calmi.

Italian-futurism-Guggenheim-New-York-celebrates-Marinetti-Balla-and-Boccioni-in-a-must-see-exhibition-cover-1La città è vista come un  processo di sviluppo:  il prodotto delle fatiche di diverse generazioni. La mobilità di una popolazione, soprattutto se concentrata entro i suoi confini, è un importante fattore di sviluppo intellettuale, in quanto  crea continuamente nuove specificità e induce gruppi ed individui ad attuare “mansioni specifiche”per adattarsi.

I moderni sistemi di comunicazione hanno modificato l’organizzazione sociale della città moderna causando disaggregazione nelle nostre istituzioni tradizionali. Nasce da questo la necessità di creare organizzazioni per favorire l’integrazione. La pubblicità, ad esempio, assume un ruolo di controllo sociale, influenza l’opinione pubblica ed è fondamentale soprattutto in quelle società fondate sulle relazioni secondarie.

La stampa diventa strumento di comunicazione all’interno della città sulla cui attendibilità poggia l’opinione pubblica.

Le abilità dell’uomo sono al centro dello sviluppo sociale, ad esso si lega il concetto di identità e di legame con il territorio, contribuiscono a definirne i caratteri salienti segnandone l’affiliazione alla vita produttiva.

In questo universo, fatto di relazioni spaziali e temporali, il concetto di “spazio del sapere” ridefinisce i ruoli dell’individuo in più direzioni: il sapere si evolve molto più velocemente costringendo le persone a sviluppare nuove conoscenze. Creano nuovi strumenti capaci di disegnare nuovi orizzonti originali, con identità specifiche.

La metropoli affascina perché al suo interno l’individuo ha la possibilità di trovare il suo clima ideale e sentirsi libero di esprimersi grazie alle molteplici manifestazioni. Al contrario, in una piccola comunità, è l’uomo “normale”, privo di genialità destinato al successo, laddove  la città premia l’eccentricità che il suo alter a stento tollera.I legami sociali sono così sottoposti a una continua ridefinizione. I gruppi sociali implodono perdendo i punti di riferimento assistendo alla perdita della propria identità. In questo scenario diventa importante creare nuove opportunità.

I legami sociali perdono il legame con il territorio e con il concetto “geografico” di spazio.

Velocità, massa e strumenti sono gli elementi che contribuiscono alla definizione di questo “nuovo luogo” del sapere comune, posto lungo la rete delle informazioni come una guida che ci orienta affinché le informazioni diventino fruibili e gli attori sociali possano fra di loro riconoscersi nei ruoli che ricoprono.

Obiettivi e prospettive 

“Il cervello è un ecosistema in costante dialogo con la tecnologie e la cultura. Le tecnologie basate sul linguaggio, come la radio e la TV, possono incorniciare il cervello sia fisiologicamente, sul piano dell’organizzazione neuronale, che psicologicamente, sul piano dell’organizzazione cognitiva. Queste tecnologie creano delle strutture che “incorniciano l’ecosistema.”  (DeKerckhove, 1993, 38)

cultura010709-1aObiettivo è creare un Brainframe:   è un qualcosa di diverso da un atteggiamento o da una mentalità, è un insieme di conoscenze condivise e comuni. Al contrario, ad esempio, di quello creato dalla televisione che influenza la nostra elaborazione dell’informazione.

“[…] la nostra vita cosciente è governata dalla psicologia. La psicologia esercita una necessaria azione stabilizzatrice: assorbe i cambiamenti e conferisce un aspetto di continuità alla nostra vita […] quando gli effetti continuativi di un cambiamento tecnologico giungono ad un punto critico, si verifica un’improvvisa frattura culturale. Il cervello è il luogo in cui gli effetti della tecnologia si traducono in psicologia e si trasformano in cultura ed economia. (DeKerckhove, 1993, 41)

La nostra cultura è assoggettata  all’uso della tecnologia, ne possiamo riscontrare gli effetti  nel nostro quotidiano.  Generalmente associamo il termine ad “un uso di fatto”  che sottintende ad “una funzione”, con uno scopo.

Pensando a una proposta formativa,  che riguarda uno studio comparato della musica, mi torna in mente “il metodo immanente” che consiste nell’analizzare e valutare le opere nei termini delle loro implicazioni e tendenze “immanenti”, delle loro stesse modalità di esistenza, invece di affrontarle in modo comparative.

“Adorno assolutizza un’idea musicale specifica come la condizione del lavoro produttivo musicale in quanto tale –[…] Non sarebbe difficile ricostruire un albero genealogico dell’elemento di “shock” all’interno della storia del jazz e del rock, dalle citazioni e dai testi esoteriche di alcune espressioni del jazz di Harlem negli anni venti e trenta, attraverso lo scat e il jive, il “rumore” del rock’n’roll, fino alla calcolata imprevedibilità del punk”.  (Middleton, 1990, 69)

Dal quadro che si va a delineare non vanno escluse prospettive che possano portare anche alla nascita di uno “spirito critico”. Lungo il percorso bisogna far attenzione a non inciampare nel metafisica dei concetti  o rischiare di impantanarsi nell’inflessibilità delle regole del metodo scientifico.

Per capire come districarci al meglio ricorriamo al concetto di prospettiva.Brzozowski5

La prospettiva:  ovvero l’arte di rappresentare lo spazio secondo proporzioni tridimensionali. È la divisione dello spazio in segmenti proporzionali. Ma ciò non è sempre cosi in quanto nella vita reale nulla ci vieta di assumere più punti di vista e prospettive simultaneamente uscendo dalla griglia.

Il pittore al contrario rappresenta lo spazio mostrando il proporzionato ridursi delle dimensioni e della distanza sul foglio come una veduta decrescente a partire dall’occhio di chi guarda, il pittore colloca il tempo nello spazio, rappresenta l’ordinato succedersi degli oggetti in una realtà spaziale.  Non ci mostra lo spazio reale, ma lo spazio organizzato da una visione altamente tendenziosa e selettiva.

Reazione di Orientamento (OR) Reazione Difensiva  (DR)

Perché è difficile concentrarsi quando la Tv è accesa? 

La TV è un  luogo in cui le immagini vengono distorte.  Guardandola  il  corpo reagisce istantaneamente, anche se la mente procede lenta e impacciata; ha un impatto così diretto sul sistema nervoso e sulle emozioni, e un effetto così ridotto sulla mente perche la maggior parte dell’elaborazione di informazioni  è in effetti opera dello schermo.La televisione ha un potere di fascinazione ipnotica: qualunque movimento sullo schermo attira la nostra attenzione, con lo stesso riflesso automatico di quando siamo toccati da qualcuno. 

“Noi siamo condizionati a reagire involontariamente a qualunque tipo di stimolo, interno o esterno, con quello che la psicologia clinica chiama Reazione di Orientamento (OR). Ciò o richiamerà la nostra attenzione sullo stimolo o attiverà la Reazione Difensiva  (DR),  che ci farà indietreggiare di fronte a quello stimolo. […] i cambi d’immagine e le sequenze dei vari programmi provocano continue “OR”, richiamando la nostra attenzione senza necessariamente soddisfarla.  Lo spettatore è letteralmente trascinato da un’immagine all’altra. Ciò esige costantemente nuovi e inattesi adattamenti alle stimolazioni percettive. Di conseguenza lo spettatore non è più in grado di tenere il passo e rinuncia a una decodifica interiore[…] quando questo accade, l’individuo agisce e reagisce con un innalzamento di eccitazione fisiologica che a sua volta si traduce in una riduzione di comprensione. Lo spettatore diventa, per così dire, vittima di una forza esterna, di una rapida “sequenzializzazione” audio-visiva. (DeKerckhove, 1993, 43)

Le persone e gli attori 
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I gruppi sociali tendono a crearsi un proprio ambiente nella città, con la stabilità i costumi si adattano alle condizioni che li hanno determinati; la moda assume una posizione importante nel momento in cui prende il posto della tradizione e l’opinione pubblica diventa la forza principale che preme sul controllo sociale.

Con il termine Riflusso si intende la rinuncia alla dimensione dell’impegno politico e sociale. Sottolinea l’interesse dei giovani per gli aspetti più esistenziali e individuali della vita può essere giudicato come uno dei segni lampanti di una involuzione.  Appare però che le risorse dei giovani siano rivolte alla dimensione individuale, perché posta in una situazione di pericolo da parte dell’invasività del mondo adulto.

Mossi dall’esigenza di conquistare spazi ecologici sottratti all’invasività della società dello spettacolo  quanto dal bisogno di coniugare l’azione alla comunicazione tecnologica, la controcultura giovanile lancia nuove pratiche sociali e propone codici simbolici alternativi.

Sono attività che si attuano “in absentia”, la realtà così come si alberga fra gli ingranaggi di un computer è sempre un fatto codificato in un linguaggio formale, cioè matematico.Sulla base di questa formalità dell’agire informatico, le nuove forme di antagonismo, come il cyberpunk,  adoperano il computer per individuare nuovi percorsi.  La storia dell’arte, le dottrine estetiche, le teorie del linguaggio, hanno dato per ogni epoca importanti contributi allo studio di tali attività.

I fiori di carta

I beat ebbero il merito di tentare per primi un rinnovamento dal punto di vista dei contenuti. Furono infatti i poeti della cosiddetta “rinascenza” di San Francisco che dettero alle stampe le primordiali riviste definibili underground.

I fenomeni legati al loro mondo si stavano diffondendo, già dai primi anni ‘60, fino ad arrivare a creare un circuito editoriale nascosto, sotterraneo e alternativo che comprendeva la casa editrice City Lights Books.I temi affrontati dagli Hippies influenzarono i giovani inserendo nel dibattito aspetti fino allora sconosciuti.

“Nel flusso degli eventi umani diventa necessario per il popolo smettere di riconoscere gli obsoleti modelli sociali che hanno isolato l’uomo dalla sua coscienza e creare, con le energie giovani del mondo, comunità rivoluzionarie basate su relazioni armoniose. Noi riteniamo che queste esperienze siano di per sé evidenti, che tutto è uguale, che la creazione ci ha dotato di certi diritti inalienabili, tra cui la libertà del corpo, la ricerca della gioia e l’espansione della coscienza e che per assicurarci questi diritti noi, cittadini della terra, dichiariamo l’identità di carne e coscienza” ( A.Cohen, A Prophecy of a declaration of Indipendence, “San Francisco Oracle”, n.1, 1966)

Lo scontro era rivolto contro ogni tipo di istituzione ideologica e politica. Spostarono l’attenzione sull’uomo, sostenendo che l’essere umano doveva riprendersi i suoi diritti alla libertà, a una nuova idea di emancipazione, al diritto a uno studio libero non gestito in maniera autoritaria, dedito al concetto di autodeterminazione.

“[…] l’esigenza di essere liberi, di non essere anelli di una catena di montaggio o ingranaggi di un processo produttivo. Siamo dei disadattati, disarticolati, disinseriti. Siamo delusi dalla famiglia, dalla scuola, dai partiti, dalla società, dalla chiesa, perché non ci accogliete come veri credenti. La guerra è la suprema idiozia [rif. Chi siamo. Cosa vogliamo, “Urlo Beat” , n.unico, luglio 1967] .” (F. Ciaponi, 2007)

Bibliografia

AA. VV., Società e Metropoli, la scuola sociologica di Chicago, a cura di Raffaele Rauty, Donzelli editore, Roma 1997.

F. Careri, Walkscapes camminare come pratica estetica, Einaudi, Torino 2006.

F. Ciaponi, 2007. Underground “Ascesa e declino di un’altra editoria”, Costa & Nolan, Milano.

A.Cohen, A Prophecy of a declaration of Indipendence, “San Francisco Oracle”, n.1, 1966.

D. De Kerckhove, Brainframes. Mente, tecnologia, mercato, Baskerville, Bologna 1993.

R. Middleton, Studiare la popular music, Feltrinelli, Milano 1990.

L. Pierre, L’intelligenza collettiva “per un’antropologia del cyberspazio“, Feltrinelli, Milano 1996.

H. Rheingold, Comunità virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel ciberspazio,Sperling e Kupfer Editori, Milano 1994.

H. Velena, Culture/Contro, Malatempora/movement, Roma 2002


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